Siamo ad un bivio, compagni. Vi chiamo
compagni perché occorre dare sempre il giusto valore alle persone.
Vi chiamo compagni, ma spero che questa domenica votino tutti, anche
chi compagno non è mai stato o non si è mai sentito tale.
Questa non è una lettera di
endorsement. Primo perché a nessuno interessa sapere per chi voterà
Francesco Pennesi, secondo perché io stesso sono ancora indeciso. Ho
seguito per talmente tanto tempo questo scontro come commentatore
twitter super partes che ho finito per abituarmi alla parte.
Questo paese non sta morendo soltanto
per via della burocrazia, dell'evasione, della criminalità
organizzata, della crisi economica. Sta morendo soprattutto perché
manca il coraggio di cambiare.
Il mondo è cambiato, il continente è
cambiato, persino il mediterraneo è cambiato. Eppure noi continuiamo
a navigare in un limbo politico e giuridico che ci sta lentamente
trascinando a fondo.
I nostri codici sono gli stessi che si utilizzavano nel ventennio, i
nostri politici sono gli stessi della prima repubblica. Mentre là
fuori l'antipolitica dilaga, Noi (e con Noi intendo il cd popolo di
sinistra) ci siamo rintanati in una grotta in cui ci rassicuriamo a
vicenda, ma abbiamo tutti paura di uscire fuori. Prima per paura del
berlusconismo, adesso per paura del turbocapitalismo liberista, siamo
rimasti ancorati a coperte di linus assurde (art18) mentre intanto il
mondo intorno a noi è cambiato, ha assunto un'altra forma.
É tempo di cambiare. L'Italia è stata
per troppo tempo una nave senza timoniere, un derelitto che si
muoveva solo per forza d'inerzia. Per questo invito tutti le persone
che domenica si recheranno alle urne di puntare su quei candidati che
hanno delle idee precise sul futuro dell'Italia.
E queste persone non possono che essere
Vendola e Renzi. Se volete che la sinistra (ed un'eventuale governo)
sia socialdemocratica, attento agli ultimi grazie a formule
keynesiane, coperta da un welfare che premi l'uguaglianza allora
scegliete il governatore pugliese.
Se invece volete una sinistra liberal,
che preferisca la flexecurity ai contratti nazionali, che metta
l'accento sul merito piuttosto che sull'uguaglianza allora mettete
una X sul sindaco di Firenze.
La domanda che dovete farvi è: volete
una sinistra continentale o una sinistra americana? La risposta non è
semplice, ma la riflessione è necessaria.
Ho volutamente dimenticato Bersani.
Sebbene lo stimi come persona e come politico, votarlo sarebbe come
dire al Pd: “complimenti, in questo ventennio berlusconiano hai
fatto proprio un buon lavoro”. Ed invece occorre che chi sbaglia
paghi. E Bindi, Fioroni, D'alema, Veltroni, (tutte persone che
condizionerebbero e guiderebbero una leadership targata bersani), non
hanno mai pagato. Anzi, continuano bellamente a dirigere un partito
che è il contrario di quello che doveva essere.
Io mentre scrivevo questa piccola
riflessione ho già deciso chi votare. E voi?
Ps: Alle politiche voterò chiunque
esca vincitore da questo confronto. Non perché ho firmato una
stupido foglio d'intenti ma perché credo che questo centro sinistra,
con tutti i suoi difetti, sia l'unico progetto credibile per il
paese. Ma non darò voti utili. Dovremmo essere stanchi di andare a
votare turandoci il naso. Non votate Bersani per paura di Renzi né
questa domenica né la successiva. Non fate questo favore a Bindi e
D'alema, perché non mi pare se lo meritino.
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