Sallusti non ha la mia solidarietà.
Penso che la giustizia debba fare il suo corso e che i giudici
abbiano il dovere di applicare la legge. E se verrà condannato ad un
anno e tre mesi di carcere spero che Napolitano abbia la decenza di
non concedere la grazia.
E' intervenuto persino Travaglio, il
suo arcinemico. Segno che molto spesso quelli che davanti alle
telecamere si scannano, poi a microfoni spenti si ritrovano dalla
stessa parte della barricata. Quella dei privilegiati.
Intendiamoci, i numerosi casi di
responsabilità oggettiva presenti nel nostro codice penale sono un
odioso retaggio fascista ed andrebbero eliminati. La responsabilità
penale deve essere personale e nessuno dovrebbe rischiare il carcere
per un fatto altrui.
Ma Sallusti, che non si è mai
vergognato di utilizzare la sua posizione per distruggere la
reputazione di terzi, non sta affrontando un processo per aver
esposto le sue idee (come sostiene lui) ma per diffamazione. Non
perché ha esercitato il suo sacrosanto diritto di cronaca, ma perché
ha diffamato un'altra persone, per la precisione un magistrato che si
trovava a lavorare in un contesto delicato.
In nessun ordinamento giuridico
dovrebbe essere lecita la distruzione sistematica della reputazione e
del buon nome di altre persone. Ed infatti, nonostante quello che
dicano alcuni, il reato di diffamazione è espressamente previsto in
numerosi codici penali in Europa e nel mondo.
Certo, la sanzione prevista rispetto al
fatto commesso è completamente sproporzionata, ingiusta, quasi
certamente incostituzionale. Ma onestamente non mi interessa. Non mi
interessano le alzate di scudi di questi signori giornalisti, di
questi politici che si accorgono che il nostro sistema giuridico fa
acqua da tutte le parti soltanto quando viene colpito uno di loro.
Dove sono i parlamentari, i
giornalisti, i garantisti quando si tratta di denunciare il
sovraffollamento inumano delle carceri? Perché Sallusti merita di
essere salvato dalle storture di un sistema giuridico sempre più
disfunzionale, quando 28000 (VENTOTTOMILA) persone, ventottomila
innocenti, si trovano nelle carceri italiani in custodia preventiva,
senza aver avuto la possibilità di dimostrare la loro innocenza?
Lorsignori sono a conoscenza del fatto che quindicimila di questi
detenuti sono in attesa del giudizio di primo grado?
Lo sanno, certo che lo sanno. Ma
Sallusti è il direttore di un quotidiano di diffusione nazionale. E'
un italiano privilegiato, un cittadino che non può essere vittima
delle storture di un sistema giudiziario sempre più barbaro ed
incivile.
Perché ormai il livello di ingiustizia
in questo paese si è fatto così intollerabile che esistono due tipi
di italiani. I privilegiati, che si aiutano a vicenda ed in un modo o
nell'altro si salvano sempre, ed i poveracci, che se finiscono in
carcere senza processo devono esserselo in qualche modo meritato.
Quelli che ricevono la grazia direttamente dal Presidente della
Repubblica e quelli che si suicidano in una cella sovraffollata.
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