venerdì 23 novembre 2012

It's time to choose.









Siamo ad un bivio, compagni. Vi chiamo compagni perché occorre dare sempre il giusto valore alle persone. Vi chiamo compagni, ma spero che questa domenica votino tutti, anche chi compagno non è mai stato o non si è mai sentito tale.

Questa non è una lettera di endorsement. Primo perché a nessuno interessa sapere per chi voterà Francesco Pennesi, secondo perché io stesso sono ancora indeciso. Ho seguito per talmente tanto tempo questo scontro come commentatore twitter super partes che ho finito per abituarmi alla parte.

Questo paese non sta morendo soltanto per via della burocrazia, dell'evasione, della criminalità organizzata, della crisi economica. Sta morendo soprattutto perché manca il coraggio di cambiare.
Il mondo è cambiato, il continente è cambiato, persino il mediterraneo è cambiato. Eppure noi continuiamo a navigare in un limbo politico e giuridico che ci sta lentamente trascinando a fondo.

I nostri codici sono gli stessi che si utilizzavano nel ventennio, i nostri politici sono gli stessi della prima repubblica. Mentre là fuori l'antipolitica dilaga, Noi (e con Noi intendo il cd popolo di sinistra) ci siamo rintanati in una grotta in cui ci rassicuriamo a vicenda, ma abbiamo tutti paura di uscire fuori. Prima per paura del berlusconismo, adesso per paura del turbocapitalismo liberista, siamo rimasti ancorati a coperte di linus assurde (art18) mentre intanto il mondo intorno a noi è cambiato, ha assunto un'altra forma.

É tempo di cambiare. L'Italia è stata per troppo tempo una nave senza timoniere, un derelitto che si muoveva solo per forza d'inerzia. Per questo invito tutti le persone che domenica si recheranno alle urne di puntare su quei candidati che hanno delle idee precise sul futuro dell'Italia.
E queste persone non possono che essere Vendola e Renzi. Se volete che la sinistra (ed un'eventuale governo) sia socialdemocratica, attento agli ultimi grazie a formule keynesiane, coperta da un welfare che premi l'uguaglianza allora scegliete il governatore pugliese.

Se invece volete una sinistra liberal, che preferisca la flexecurity ai contratti nazionali, che metta l'accento sul merito piuttosto che sull'uguaglianza allora mettete una X sul sindaco di Firenze.

La domanda che dovete farvi è: volete una sinistra continentale o una sinistra americana? La risposta non è semplice, ma la riflessione è necessaria.

Ho volutamente dimenticato Bersani. Sebbene lo stimi come persona e come politico, votarlo sarebbe come dire al Pd: “complimenti, in questo ventennio berlusconiano hai fatto proprio un buon lavoro”. Ed invece occorre che chi sbaglia paghi. E Bindi, Fioroni, D'alema, Veltroni, (tutte persone che condizionerebbero e guiderebbero una leadership targata bersani), non hanno mai pagato. Anzi, continuano bellamente a dirigere un partito che è il contrario di quello che doveva essere.

Io mentre scrivevo questa piccola riflessione ho già deciso chi votare. E voi?

Ps: Alle politiche voterò chiunque esca vincitore da questo confronto. Non perché ho firmato una stupido foglio d'intenti ma perché credo che questo centro sinistra, con tutti i suoi difetti, sia l'unico progetto credibile per il paese. Ma non darò voti utili. Dovremmo essere stanchi di andare a votare turandoci il naso. Non votate Bersani per paura di Renzi né questa domenica né la successiva. Non fate questo favore a Bindi e D'alema, perché non mi pare se lo meritino.

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