sabato 5 gennaio 2013

Cogan, killing them softly.

Un film duro. Deciso. Un crime noir che parla di mafia senza veramente occuparsi dell'argomento.
Due balordi, convinti da un altro balordo giusto un po' più intelligente di loro, rapinano dei mafiosi durante una partita di poker clandestina. Cogan, interpretato magistralmente da Brad Pitt,è l'assassino professionista che viene ingaggiato dalla malavita per trovare i colpevoli e punirli.

La trama sembra la solita storia di mafia, ma in realtà non c'è azione, non c'è colpo di scena. I balordi si fanno scoprire da soli, mentre Cogan vuole soltanto fare il suo lavoro senza sentire le sue vittime piangere o invocare pietà. Perché lui è un “nice man”,vuole uccidere le sue vittime dolcemente.

Più che la storia in sé, semplice e senza sorprese, ciò che veramente rende questo film inquietante è la messa in scena. Siamo nel 2008, nel mezzo della crisi finanziaria di Wall Street, e le azioni dei mafiosi e degli assassini si alternano ai discorsi televisivi di Obama e Mccain che si inventano cazzate per conquistarsi voti durante la campagna elettorale. E confrontando le parole dei gangsters con quella dei politici scopri che l'economia e la criminalità organizzata si fondano sulle stesse regole: affidabilità, professionalità e credibilità. Comprare le azioni dalla società sbagliata può compromettere il tuo intero piano di investimenti, esattamente come ingaggiare un killer depresso per il recente divorzio può mandarti dritto dritto in galera.

Quello che veramente conta non è quello che hanno fatto o faranno i politici una volta eletti, ma l'idea che gli elettori hanno di loro. Per la criminalità organizzata è uguale: per non farsi rimpiazzare i mafiosi devono convincere le persone che sono insostituibili, che non puoi fregarli senza venire ammazzato. Se non sei credibile non vieni rieletto, o ti becchi una pallottola in testa.

Una volta terminato il lavoro, Cogan viene pagato meno della somma pattuita. Quando protesta, l'intermediario della mafia gli ricorda che il lavoro dell'assassino professionista si basa sui rapporti, sulle relazioni con i suoi mandanti. Ma Cogan lo sa bene: in economia come nella criminalità organizzata non ci sono relazioni. Ci sono soltanto i soldi.
Se ti fai mettere i piedi in testa una volta te li farai mettere sempre. Non ci sono regole, se non quelle della giungla. Le parole di Cogan sono pronunciate in un anonimo pub americano, ma potrebbero benissimo venire urlate durante una seduta della borsa, a Wall street. 
  

"We're one people.It's a myth created by Thomas Jefferson."
"Oh, now you're gonna have a go at Jefferson?"
"My friend,Jefferson's an American saint...because he wrote the words,"All men are created equal"...words he clearly didn't believe,since he allowed his own children to live in slavery.
He was a rich wine snob who was sick of paying taxes to the Brits...so, yeah, he wrote some lovely words and aroused the rabble...and they went out and died for those words...while he sat back and drank his wine and fucked his slave girl.
This guy wants to tell me we're living in a community. Don't make me laugh.
I'm living in America, and in America, you're on your own.
America's not a country.It's just a business.
Now fucking pay me."


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