giovedì 6 settembre 2012

I complottisti dell'Euro.



Giusto ieri, passando una infruttuosa serata su Twitter, ho avuto un veloce scambio di battute con Claudio Borghi (giornalista de Il Giornale ed economista) tirato in ballo dal mio nuovo amico Bruno. Oggetto della discussione la pretesa (a mio parere populista) di uscire dall'euro e tornare alla mai dimenticata lira.





Ho apprezzato lo scambio di battute che è stato civile e spiritoso. Quello che invece mi ha stupito sono stati i numerosi messaggi che ho ricevuto poi da militanti antieuropei (non tutti grillini) i quali mi accusavano di essere un "indottrinato da Monti", uno studente "ignorante", uno che dovrebbe "aprire gli occhi".

Ritengo che pretendere di potenziare l'export attraverso la svalutazione di una moneta che neanche esiste più (invece che iniziare a pensare a come migliorare i nostri prodotti) sia demagogico e senza senso, ma cerco sempre di ascoltare e di imparare qualcosa. Quello che mi ha stupito è il gran numero di persone che, un pò per colpa della crisi un pò per via dell'ignoranza, ritengono che l'adozione dell'Euro sia stata una gigantesca congiura dei tedeschi ai danni dell'Italia.

Pur volendo sopravvalutare enormemente le capacità del popolo germanico, non si capisce proprio come la classe dirigente teutonica sarebbe riuscita a fregare l'Italia (e tutti le altre nazioni europee) convincendola a sostituire la lira con la moneta unica. Questa teoria complottistica è così assurda che assomiglia alle stronzate sulle scie chimiche,quasi mi vergogno a scriverne. Sta di fatto che queste persone convinte di avere la Verità dentro la tasca, questa gente che ti accusa di essere indottrinato se non la pensi come loro costituiscono una delle cause del disastro del paese. Non certo la soluzione.

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