domenica 15 maggio 2011

Aut Caesar aut nihil

La famiglia Borgia fu una delle dinastie più potenti del rinascimento. Di origini catalane, sono passati alla storia per gli amori, i tradimenti, gli assassinii e le presunte relazioni incestuose.
L’importanza dei Borgia nella storia d’italia non va cercata nel capostipite della famiglia, il papa Alessandro VI, ma nel genio politico di Cesare Borgia, il più anziano dei suoi figli. Cesare infatti fu l’unico politico preunitario che vide nella penisola italiana una futura nazione, tanto che all’apice del suo successo militare volle farsi chiamare Re d’Italia.

Fu così perspicace da utilizzare il papato, che fino a quel momento era stato un grave impedimento all’unione politica dell’Italia, come il principale mezzo di conquista delle città-stato italiane. Egli fu forse l’unico della sua epoca a capire che in alcun modo i signori feudali italiani sarebbero stati capaci di contrastare la Francia e la Spagna.  Sognò un’Italia unita sotto l’egida del papa e dei Borgia.

Il suo progetto era ambizioso, sicuramente prematuro. Eppure ebbe quasi successo: servendosi  del l’inganno, dell’assassinio e della guerra riuscì a controllare direttamente ed indirettamente gran parte della penisola. Se suo padre non fosse morto prematuramente, abbandonando il soglio pontificio, forse la storia d’Europa sarebbe diversa.

Descritto da Machiavelli come il prototipo dell’uomo politico moderno, Cesare Borgia fu capace, con il suo comportamento avventuroso e sfrenato, di incarnare il rinascimento e far intravedere un futuro che era molto al di là da venire.  Il suo insuccesso, a mio parere, condannò il nord Italia a quattrocento anni di divisioni e lotte fratricide,ed il sud ad altrettanti anni di dominio straniero e baronati che ne avrebbero causato il declino culturale ed economico.

Le sue azioni dimostrano come, nonostante quello che dicano molti storici, l’idea di Italia era ben presente nelle menti di tutti gli abitanti della penisola molto prima dell’unificazione. Non si parlava solo la medesima lingua, si sognavano anche le stesse cose.

E’ doveroso ricordare come Cesare fu anche l’ultimo mecenate italiano di Leonardo da Vinci, che chiamò alla sua corte come tecnico e genio militare. Ma le sue idee erano troppo avanti con i tempi, persino per i Borgia: mentre in Europa si combatteva all’arma bianca e con i cannoni, Leonardo presentava a Cesare i progetti dell’Aeroplano, della mitragliatrice e dei carri armati. Era giusto giusto cinquecento anni avanti alla Storia.

Per avere un’idea della storia dei Borgia scevra dalle leggende popolari , consiglio la visione di The Borgias, una serie di showtime correntemente in onda, oppure la lettura di aut Caesar aut nihil, un libro di Montalban il cui titolo è anche il motto della famiglia. Una famiglia che volle tutto, e fu vicina ad ottenerlo.  

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